All’interno del progetto L’Hub dei Talenti Spazio Giovani Martesana ha accompagnato un gruppo di giovani tra i 20 e i 26 anni in una ricerca-azione sull’orientamento
Il processo di lavoro del Team Under30 si è svolto a partire dall’esperienza personale dei partecipanti che via via si è aperta verso quella degli altri attraverso la raccolta di informazioni che sono state condivise, analizzate e riformulate.
Il tema dell’orientamento è stato elaborato e rielaborato in molti modi e secondo molteplici punti di vista.
I punti di vista sono stati quelli “dei giovani”, che hanno avuto a disposizione uno spazio per indagare loro stessi e gli altri in autonomia, ma anche quelli “di persone” che attraversano una fase della vita piena di stimoli, desideri, incertezze e fragilità.
L’orientamento non ha una sola dimensione ma tante, si tratta di seguire i sogni e immetterti nella pelle del mondo
L’azione orientativa non ha un senso unico. Ha tante forme. Quando qualcuno orienta qualcun’altro ma anche viceversa quando qualcuno è orientato da qualcuno o qualcosa. Allo stesso tempo è possibile auto-orientarsi e pure dis-orientarsi perdendo le proprie coordinate.
Il gruppo ha condiviso il proprio vissuto e quindi ha sperimentato forme di condivisione e indagine verso gli altri membri e verso altri soggetti incontrati durante il percorso. Per fare questo è fondamentale praticare un ascolto attivo che è favorito naturalmente dal setting e dalla motivazione all’apertura e alla condivisione.
Non si tratta di catturare delle dichiarazioni lampo dal primo che passa per la strada e nemmeno di far barrare la crocetta di un questionario. Si tratta invece di darsi il tempo per costruire uno spazio denso di relazione in cui poter esprimere se stessi mettendosi a disposizione dell’altro in una dinamica di necessaria reciprocità.
Quando mi fido degli altri? Quando il disorientamento produce cambiamento? Quando riesco a perdermi per ri-orientarmi? Senza orientamento c’è vita?
Un aspetto fondamentale in questo processo di costruzione condivisa della ricerca è la capacità di costruire buone domande piuttosto che di saper dare buone risposte. Esercitando il dubbio e la curiosità è possibile sempre includere il punto di vista dell’altro e di conseguenza abituarsi a elaborare stategie che siano vicine al contesto umano e sociale con cui si sta interagendo.
In questo risiede uno degli obiettivi fondamentali di questo percorso. Favorire un contesto di lavoro e di ricerca in cui i giovani coinvolti siano nelle condizioni di dare il proprio efficace contributo sul tema dell’orientamento. Un contributo generativo in termini di impatto sulle azioni e sulle politiche implementate sul territorio.
Il lavoro ha stimolato le capacità del gruppo di lavoro di riconoscersi come una micro comunità che si dà tempo utile a riformulare presupposti, strategie di intervento e modalità di azione specifiche in cui non vi siano costruzioni ideologiche preconfezionate dall’alto o dettate da protocolli e linee guide lontane dall’esperienza.