GLI EFFETTI DELLE MISURE PER CONTENERE IL VIRUS COVID-19 SUI SERVIZI PER I GIOVANI
Nel tentativo di limitare la diffusione della malattia dovuta al virus Covid-19, le autorità italiane hanno imposto dal 4 marzo 2020 la chiusura delle scuole e, successivamente, di molte aziende e di tutti i luoghi di
aggregazione (compresi i Centri di Aggregazione Giovanili, le biblioteche, le sale studio, i centri sportivi, ecc).
L’8 marzo la Lombardia è stata messa in stato di quarantena, condizione estesa all’Itala intera il giorno successivo e a cui ha seguito (l’11 marzo) la sospensione di quasi tutte le attività ad esclusione di quelle che forniscono beni di prima necessità.
In risposta alle chiusure delle scuole causate da COVID-19, l’UNESCO raccomanda l’uso di programmi di apprendimento a distanza e di applicazioni e risorse didattiche aperte, strumenti che le scuole e gli
insegnanti possono utilizzare per raggiungere gli studenti in remoto.
LA RISPOSTA DEI SERVIZI GIOVANILI
“La resilienza appartiene a chi traccia strade dove
c’erano ostacoli, a chi camuffa una caduta con un
magnifico volo, a chi sa che qualcosa sta
nascendo proprio lì, sotto quel sasso arido e
sterile che tutti ignorano”
(Fabrizio Caramagna)
Dopo qualche giorno di ambientamento in questa nuova situazione e dopo aver compreso che la chiusura delle sedi dei servizi per i giovani non sarebbe stata di pochi giorni, molte delle strutture incluse in Spazio Giovani Martesana si sono attivate per essere quanto più vicine possibile ai ragazzi dei loro territori.
GLI STRUMENTI UTILI
Le piattaforme digitali quali Skype, Zoom e Discard, i
social media (in primis Tik Tok, Instagram, YouTube) e le applicazioni di messaggistica istantanea (WhatsApp) si sono dimostrati fin da subito uno strumento strategico per gli educatori.
LE INIZIATIVE PROPOSTE
La Rete di Spazio Giovani Martesana ha dimostrato spirito di iniziativa e proattività nello strutturare una serie di attività online atte a minimizzare la distanza coi ragazzi in questo periodo delicato. Le attività che sono state proposte (divise in base agli obiettivi educativi espressi dall’UNICEF) sono:
- Aiutare i ragazzi a distrarsi e a concentrarsi sulle proprie passioni: challenge, indovinelli, quiz, video-ricette.
- Far fare gruppo: chat di gruppo o call via Skype con i ragazzi per chiacchierare o giocare (es. quiz, «Nomi cose animali città», Dungeons and Dragons, ecc).
- Sostegno pratico ai ragazzi e alle loro famiglie: supporto nello svolgimento dei compiti e nello studio tramite Skype/WhatsApp, Coffee Break (appuntamento settimanale, organizzato da CAG Lime, per confrontarsi con i genitori su come gestire la quarantena in famiglia).
LE CHALLENGE
Le challenge sono delle sfide che vengono lanciate sui social allo scopo di essere diffuse e diventare virali.
Solitamente avvengono in questo modo: viene dato agli utenti un tema e viene chiesto loro di pubblicare una foto o un video, associare l’hashtag della challenge e taggare amici e conoscenti perché facciano lo stesso.
Una delle challenge più famose di questo periodo è stato l’invito a realizzare in famiglia un arcobaleno associandolo all’hashtag #andràtuttobene.
Tra le challenge più proposte dai CAG del territorio ci sono le «sfide a tema cibo» (ricette o video tutorial), tipologia rivelatasi tra le più coinvolgenti in quanto a partecipazione da parte dei ragazzi del territorio.
CHAT E GRUPPI
La maggior parte dei CAG in questo periodo ha adottato le principali piattaforme di videochiamata online (WhatsApp per le call «one-to-one» e Skype per quelle di gruppo) per tenere i contatti con i ragazzi che frequentavano il Centro, per aiutarli a fare gruppo e per essere un concreto sostegno per loro.
Alcuni educatori hanno deciso di adottare come strumento privilegiato di comunicazione di gruppo coi ragazzi House Party, un’applicazione di videochiamata che, a differenza di Skype consente di usare in modo
condiviso anche delle piattaforme di gioco.
AIUTO COMPITI ONLINE
Alcuni CAG hanno deciso di offrire un servizio di aiuto compiti e supporto allo studio online (via Skype o via WhatsApp) pensato per stare vicino ai ragazzi, sostenerli e offrire continuità nel supporto educativo fornito fino a prima del lockdown.